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INDUSTRIA 5.0 - la Quinta Rivoluzione Industriale e la sicurezza sul lavoro

industria e nuove tecnologie
Industria e nuove tecnologie

Quasi 10 anni fa, nel 2016, fu approvato il Piano Nazionale Industria 4.0, il quale distribuì tredici miliardi di incentivi fiscali e dieci miliardi di investimenti alle imprese che adottarono le tecnologie digitali caratteristiche dell’industria 4.0.


Sette anni più tardi ecco emergere un nuovo step di questi processi: l’Industria 5.0.


L'industria 5.0, altrimenti detta Quinta Rivoluzione Industriale, si presenta in effetti come un'evoluzione dell'Industria 4.0, ma con un focus più marcato sull'essere umano e sulla sostenibilità. Se l'Industria 4.0 aveva già introdotto concetti come l'Internet delle Cose (IoT) e l'intelligenza artificiale per automatizzare i processi produttivi, l'Industria 5.0 mira a integrare queste tecnologie con un approccio più umano-centrico.


Qual è invece il legame tra Industria 5.0 e sicurezza sul lavoro?


La sicurezza sul lavoro, in questo nuovo contesto, non è più solo un obbligo legislativo, ma diventa un elemento fondamentale per la competitività delle imprese.

L'industria 5.0 può contribuire a migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro promuovendo una collaborazione più stretta tra uomo e macchina, in quanto le tecnologie potranno supportare l'operatore nelle sue attività riducendo il rischio di errori e incidenti.


Le tecnologie indossabili, ad esempio, possono monitorare lo stato fisico dei lavoratori e prevenire affaticamenti e disturbi muscoloscheletrici. Tra queste, nell’ambito del lavoratore isolati, già spiccano i vari dispositivi uomo a terra indossabili, che monitorano il movimento e identificano possibili malori. In futuro potremmo avere dispositivi che riescano ad analizzare il livello di stress, l’affaticamento, la vigilanza e la frequenza cardiaca del lavoratore, di modo da prevenire incidenti o situazioni pericolose.


L’intelligenza artificiale, invece, può creare percorsi formativi personalizzati per ogni lavoratore, che si adattino non solamente al settore specifico e alla figura professionale a cui si rivolgono, ma anche al singolo individuo che dovrà seguirli. Questo aiuterà a garantire che tutti siano adeguatamente preparati a svolgere le proprie mansioni in sicurezza.


In ultimo, in questa breve analisi, menzioniamo anche i sensori e l'analisi dei dati, che aiutano a prevedere guasti e malfunzionamenti degli impianti, riducendo il rischio di incidenti legati ad attrezzature difettose, adottando un approccio più proattivo nei confronti della sicurezza sul lavoro. Questa potenzialità sarebbe ancora più utile se applicata sempre al caso del lavoratore solitario, dove la possibilità di chiedere soccorso è limitata dalla condizione di isolamento, a meno che non siano già presenti i dispositivi di protezione uomo a terra.


Quali sono le sfide da affrontare in questa Quinta Rivoluzione Industriale?


Sicuramente l'implementazione dell'Industria 5.0 pone delle sfide che sarà necessario affrontare.


In primis, sarà necessario considerare che l'adozione delle nuove tecnologie richiederà investimenti importanti, soprattutto all’inizio, anche se i benefici sul lungo termine porteranno l’ago della bilancia a favore dell’azienda stessa.


Sarà inoltre necessario formare i lavoratori affinché siano in grado di utilizzare le nuove tecnologie in modo efficace e sicuro. La stessa cultura aziendale dovrà essere orientata alla sicurezza e all'innovazione.


Non meno importante sarà l’attenzione da porre sul tema della Cybersecurity e Protezione dei dati. Questa crescente digitalizzazione dei processi produttivi potrebbe esporre le aziende a nuovi rischi informatici, sia relativi alla sicurezza fisica dei lavoratori sia alla protezione della privacy.


Possiamo quindi affermare che l’industria 5.0 rappresenti un'opportunità per migliorare la sicurezza sul lavoro, creando ambienti di lavoro più sicuri, efficienti e sostenibili.


Tuttavia, per adottare un approccio umano-centrico, sarà necessario monitorare anche gli eventuali effetti negativi che questi nuovi sistemi potrebbero generare nei lavoratori, come ad esempio un’eccessiva dipendenza dal fattore “macchina” che potrebbe causare l’intervento di fattori psicologici nel lavoro di tutti i giorni, la potenziale sostituzione di figure professionali e la maggiore vulnerabilità ad attacchi informatici.


Con ogni nuova sfida vengono sempre degli ulteriori nuovi rischi da valutare e possibili problemi da affrontare, condizioni che si sono verificate da sempre all’arrivo di cambiamenti importanti e che non dovrebbero scoraggiare dall’adottare misure che aiutino a crescere e migliorare.

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